giovedì 31 dicembre 2009

Tacchino al forno

mentre l'imprenditore presidente enrico preziosi in questa vigilia di calcio-mercato è a dubai qui c'è tanta carne al fuoco... al punto che la procura federale ha aperto un fascicolo sulla partita genoa-bari, in programma il 20 dicembre scorso ma rinviata per impraticabilità del campo.

cominciamo da un'intervista al sindaco di genova, marta vincenzi e apparsa su il corriere mercantile.

"C'è una pesantezza di rapporti tra noi e il Genoa. Non mi riferisco solo alle scelte sulla partita di domenica, anche se, per noi, si poteva giocare: se dal mattino fino all'inizio della partita ci avessero consentito di lavorare per portare il Ferraris al livello di non pericolosità".

Perché il Genoa è un problema per Tursi?
"Perché, prima di tutto, non paga l'affitto e questo ci crea problemi a non finire. La Sampdoria ha pagato i suoi debiti, il Genoa, nonostante le sollecitazioni, no; la situazione è insostenibile. Io avevo chiesto a Preziosi di chiamarmi per discutere degli assetti futuri non appena fosse stato a Genova. Mi risulta che nei giorni scorsi ci fosse; ma il mio telefono non è squillato. Né per parlare della partita sospesa dopo il sopralluogo del Gos, né per altro."

le malelingue dicono che a genova non si è giocato perchè non si sarebbe voluto togliere il ghiaccio da poche file delle gradinate e dal piazzale, sarebbe probabilmente bastato un pò di sale, pensate che abbiamo una partita rinviata per ghiaccio con il termometro sopra lo zero.. di ben 7 gradi!!
il perchè non si sarebbe voluto è facile da dirsi un po' più difficile da dimostrare....
il genoa uscito a pezzi dall'europa, giovedì sera (due giorni prima di genoa-bari) al termine di una partita tiratissima col valencia, si presentava al cospetto di un bari in forma super con tantissimi infortunati e ben quattro primavera in panchina.

ma stiamo all'ufficialità, la nota parla di "tutela dell'incolumità pubblica per la presenza di ghiaccio sia all'entrata della gradinata sud sia nelle vie di flusso e deflusso" così il questore presenti.

da la repubblica sappiamo però che il comune si è ribellato immediatamente negando che, a quasi tre giorni dalla nevicata, il ferraris potesse ancora non essere agibile.
Il direttore generale del comune, mariangela danzì, dichiara
"La decisione era già stata presa prima, sabato sera allo stadio.
Alle 21.30, mentre gli spalatori toglievano neve e ghiaccio, i vertici del club hanno fatto presente al dirigente di ruolo di Sporting Genova (società che gestisce lo stadio) che il campo era in pessime situazioni, in "prognosi riservata", e di lasciare pure tutti a casa domenica mattina. Per loro era inutile cercare di rimetterlo in sesto perché la partita non si sarebbe giocata".

chi fossero i dirigenti del genoa non è dato sapere.

l'assessore allo sport stefano anzalone dichiara:
"Mi sembra pretestuoso dire che non si poteva giocare per la presenza di ghiaccio che metteva a rischio l'incolumità del pubblico. Credo che invece ci fossero le condizioni per giocare: c'erano sette gradi, il sole e tutt'intorno allo stadio era stato sparso il sale. Il ghiaccio era solo in 30 metri quadrati davanti all'entrata della Sud, su tre file della tribuna inferiore e su altre tredici della sud inferiore. Un po' poco per dire tutti a casa."

l'assessore francesco scidone, che si occupa di tutti gli interventi fuori dal Ferraris annuncia che sarà svolta un'indagine accurata:
"Fuori dallo stadio l'Amiu in questi giorni aveva eliminato la neve e sparso il sale: lo ha fatto sia nella notte tra sabato e domenica sia domenica mattina. Noi andiamo dove ci chiamano e al comitato di protezione civile per lo stadio non è arrivato nulla".

sempre l'assessore anzalone ha dichiarato:
"Abbiamo schierato 35 spalatori e dicono che non abbiamo fatto abbastanza. Voglio capire come hanno lavorato gli operai, se sono andati via prima, se qualcuno presente ha detto loro che era inutile pulire perché non si sarebbe giocato e se c'è stata un'azione di sabotaggio: spero che qualcuno non abbia gettato dell'acqua per formare il ghiaccio e far saltare la partita".

che in seguito aggiunge:
"Le telecamere puntate sul campo sabato sera hanno ripreso cinque individui sotto i Distinti che spalavano la neve a bordo campo e la gettavano sull'erba: lo hanno fatto per 45 minuti, dalle 21.15 fino alle 22.00.
Attendiamo la risposta dell'organo sportivo, poi vedremo se rivolgerci alla magistratura: ripeto, c'è qualcosa di strano dietro a questa faccenda. Sabato notte è stata anche forzata una porta di accesso allo stadio. Abbiamo sporto denuncia in Questura evidenziando che pensiamo a un sabotaggio.
Ho chiesto di sapere chi erano quelle persone, ma nessuno le ha riconosciute perché le immagini erano poco nitide.
Abbiamo comunque stabilito che quelle persone che lavoravano quando lo stadio era chiuso non erano operai di Sportingenova, allora si può sapere chi erano?"

a supportare la tesi del sabotaggio è anche un lucchetto rotto di una porta d’accesso allo stadio.
"Questa sequenza di fatti ci ha spinto a voler andare fino in fondo a questa faccenda.
Qualcuno sabato sera ha detto al dirigente di turno di Sportingenova che era inutile spalare perché non si sarebbe giocato. Gli operai sono stati avvisati che non dovevano presentarsi domenica alle sette a lavorare. C'è stata l´ispezione e non abbiamo potuto fare nulla per evitare il rinvio.
La partita non è stata rinviata per la neve, ma per motivi di sicurezza perché c'era ghiaccio sulle gradinate e all'entrata della sud. Ghiaccio che noi avevamo tolto facendo lavorare 35 squadre... ed è ricomparso.
Secondo me la neve si è semplicemente sciolta prima dell’inizio perché la temperatura è salita a sette-otto gradi.
In ogni caso, perché il ghiaccio che avevamo tolto dall’entrata della sud con le squadre dell’Amiu e sulle sedici file delle gradinate delle tribuna, che ha causato il rinvio deciso dal Gos per motivi di sicurezza, come per magia era ricomparso? Perché nessuno ha avvertito in tempo il Comune?".

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martedì 29 dicembre 2009

Decenni di pessima politica: produzione industriale italiana a picco (nel silenzio..)

sono stanco e di fretta, altro che feste...
altro che cortometraggi da istituto luce "gli uomini in divisa lavorano anche in questo periodo, anche a natale". 'sti cazzi ma sono degli eroi! evviva!!
come se la professione gliel'avessimo imposta noi, come se lavorassero solo loro, come se la loro settimana prevedesse 56 ore lavorative....

comunque, ieri rientrando dal frantoio ascoltavo radio 24 e pare, attenzione dico pare perchè o i giornalisti italiani sono tutti in ferie oppure ho capito male io... oppure... ma belin...
belin la produzione industriale italiana è tornata ai livelli di 25 anni fa!!!!

forse non è una notizia importante????
beh, in un certo senso non lo è... era piuttosto prevedibile... direi tristemente scontata.
ah, la fonte è quel covo di anti-italiani della banca d'italia...

non voglio incolpare questo o quel governo, sono decenni di pessima programmazione, discorso vecchio che non sto a rifare, i lettori fedeli sanno cosa voglio dire.
e non voglio neppure sostenere che la produzione industriale o il pil siano il "fine" di un paese; sapete come la penso anche lì.

però che non si parli di una cosa così mi fa incazzare.
perchè sono 12 e 13 trimestri di arretramento per francia e germania, i nostri sono quasi 100!!!! e questo asservimento mediatico ritengo abbia una parte importante di colpe. i media, la stampa dovrebbero fare critiche quando occorre, pungolare l'attività di governo. poi ce la prendiamo con la tv iraniana...

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domenica 27 dicembre 2009

Consigli di spesa per il cenone (ma non solo...)

sul sito del WWF ho trovato questa lista di suggerimenti utili per fare la spesa in modo intelligente.
tantopiù che in questi giorni di porcate in tavola ne mettiamo alla grande ritengo sia buona cosa darci un'occhiata...


Non farti condizionare dall'aspetto della frutta e della verdura che fa bella mostra di sé sul banchetto. Spesso gli alimenti più belli sono anche i più impregnati di pesticidi nocivi.

Non devi certo sentirti in colpa se consumi poco! Chi rispetta l'ambiente cerca di consumarne meno che può: e meno consuma più si sente leggero, in armonia con la natura, col pianeta e con l'umanità. Oggi le economie e gli Stati vanno in crisi se la gente consuma - e quindi spreca - un po' di meno: ma ciò è responsabilità di chi governa e pensa ancora che questo sia l'unico mondo possibile. E non cerca seriamente di cambiarlo!

Evita di acquistare frutta o verdura imballata. Solitamente l'imballaggio – oltre che fonte di inquinamento - è veramente sproporzionato e la qualità peggiore di quella dei prodotti sciolti. I cassonetti e le discariche italiane straripano grazie agli imballaggi.
E' meglio preferire prodotti sfusi a quelli confezionati. Generalmente sono più freschi e meno sottoposti a processi chimici.

I sacchetti di plastica usati per la spesa nei paesi ricchi basterebbero per tappezzare ogni anno l’intero pianeta. Evitiamoli più che possiamo: usali più volte, oppure sostituiscili con delle borse di tela.
I sacchetti di plastica non sono biodegradabili e quando finiscono in mare arrivano anche a soffocare – uccidendoli - pesci, tartarughe e cetacei.

Se compri il pesce fai attenzione alla taglia! Per ogni specie la legge stabilisce la taglia minima: pesci più piccoli non dovrebbero arrivare sul mercato né essere pescati. E’ una misura necessaria per cercare di preservare gli stock naturali: in questo modo ogni esemplare può arrivare a riprodursi prima di finire in tavola.

Evita di comprare prodotti che contengono coloranti: alcuni sono nocivi, anche se quelli di cui man mano si scopre la nocività vengono frettolosamente proibiti. Ormai tutti gli ingredienti (perciò anche i coloranti) devono essere segnalati sull'etichetta. E poi i coloranti non rendono certo più buoni gli alimenti.

Per aggirare il rincaro dei prezzi di frutta e verdura causato dagli speculatori e per garantirsi prodotti di migliore qualità, è possibile rivolgersi ai privati. Piccoli coltivatori che spesso coltivano orticelli senza usare troppi pesticidi. Questo consente di pagare di meno la merce, di assicurarsi un prodotto meno inquinato.
Pensare globalmente, ma consumare localmente. Per fare la spesa, non andiamo più al supermercato, ma mettiamoci insieme per fare una spesa collettiva rivolgendoci a piccoli produttori del posto. Scopriremo delle realtà interessantissime e si creeranno delle sinergie straordinarie.


Negli allevamenti intensivi le condizioni dell'animale sono spaventose. Spazi esigui, aria irrespirabile e un livello di pulizia sotto zero caratterizzano quasi tutte le fattorie intensive. Agli animali vengono somministrate quantità notevoli di antibiotici per curarli dallo stress e spesso anche ormoni e estrogeni, che sarebbero vietati dalla legge. Preferisci la carne biologica, così sarai sicuri di quello che mangi. Costa di più è vero: potrebbe essere l'occasione buona per mangiarne anche di meno.

Se proprio volete bere acqua minerale (è una decisione che noi sconsigliamo!), almeno compra acqua minerale locale. Non avrà così bisogno di essere trasportata da un capo all'altro d'Italia con grande spreco di carburante e inquinamento dell’aria! E’ davvero penoso vedere colonne di Tir, carichi di bottiglie d’acqua, che vanno da Nord a Sud, e da Sud a Nord! L’acqua è acqua, ovunque sia.

Se compri prodotti surgelati porta con te una borsa termica al supermercato. Così il tuo freezer non dovrà rifaticare e consumare energia per riabbassare la loro temperatura. E si conserveranno meglio

Preferisci prodotti freschi e non surgelati. Oltre al miglior sapore, i prodotti freschi hanno dalla loro il non utilizzo di energia per mantenerli freddi. La catena del freddo consuma una enorme quantità di energia.

I fazzolettini rinfrescanti sono di cellulosa pura, il che comporta un grande spreco d'alberi, sbiancata con il cloro in un processo molto inquinante. Da evitare.

Quanta carta (= alberi!) sprecano i quotidiani per propinarci inserti e magazine non richiesti (grazie al finanziamento pubblico!). Per far loro capire che non sono sempre graditi non comprare il giornale nei giorni in cui esce con un allegato che non ti interessa.

Evitiamo le bibite in contenitori di alluminio. Oltre a costare molto di più, richiedono molta energia elettrica per essere prodotti e, quindi, sono causa indiretta di emissioni di gas che provocano l'effetto serra.

Leggi le etichette dei prodotti che stai per acquistare e non farti condizionare troppo dalla marca.

Fare shopping per dissipare la noia e combattere la depressione conduce al debito e alla miseria, e non alla felicità, secondo un rapporto di una Commissione governativa inglese. I consumi eccessivi danneggiano invece l'ambiente e la qualità della vita per tutti. Evitiamoli.

Piatti, bicchieri e posate di plastica non fanno male solo all'ambiente. Secondo una ricerca di Altroconsumo, infatti, molecole di sostanze tossiche, tra cui alcune cancerogene, migrano nel cibo. Può essere accettabile usarli esclusivamente in rare occasioni e solo con cibi freddi. Assolutamente da evitarli con i cibi caldi.

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giovedì 24 dicembre 2009

Esempio comparativo marziano

la banca A ha una quota azionaria rilevante nella società alfa
la banca B colloca un prestito obbligazionario della società alfa
la banca C ha molti crediti nei confronti della società alfa
la società D è revisore contabile della società alfa
i media sono controllati chi dalla banca A, chi da quella B, chi da quella C, chi da quella D e vendono spazi pubblicitari alla società alfa.

la banca E non ha alcun rapporto con la società alfa

la banca A emette un giudizio positivo sulla società alfa attribuendole un prezzo obiettivo pari a 10
la banca B emette un giudizio positivo sulla società alfa attribuendole un prezzo obiettivo pari a 9
la banca C emette un giudizio positivo sulla società alfa attribuendole un prezzo obiettivo pari a 11
la società D emette un giudizio positivo sulla società alfa attribuendole un prezzo obiettivo pari a 9,5
i media non contrastano questi giudizi.

la banca E emette un giudizio negativo sulla società alfa attribuendole un prezzo obiettivo pari a 3.

di chi vi fidate?


il governo del paese X ha una quota azionaria rilevante nella società beta
il partito al governo nel paese X riceve cospiqui finanziamenti dalla società beta
i vertici della società beta sono scelti dal suddetto governo
i media del paese X hanno quale grande cliente, inserzionista pubblicitario, la società beta.
alcuni media della società beta sono anche direttamente controllati dal suddetto governo.

la onlus internazionale tal dei tali non ha alcun rapporto nè con i partiti del paese X nè con alcuna società del paese X in quanto accetta piccoli finanziamenti solo ed esclusivamente dai privati.


il governo del paese X da un grosso appalto alla società beta
il partito al governo nel paese X bolla come necessario fare ricorso ai particolari lavori offerti dalla società beta
i media del paese X sostengono la bontà delle iniziative del governo, dei partiti e il prodotto offerto dalla società beta

la onlus internzionale tal dei tali boccia l'iniziativa del governo, del partito e si contrappone al sostegno dei media del paese X bollando l'iniziativa come negativa su tutti i fronti per gli abitanti del paese X.

di chi vi fidate?

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mercoledì 23 dicembre 2009

Mi ritorni in mente.... bella come sei

le agenzie battono queste frasi:

Caos a Milano centrale.
Assalto all'Eurostar diretto a Lecce.
Interviene la polizia.

in attesa dell'annuncio del divieto di viaggiare a natale consiglio questi due video:

la bufala campana prima parte

la bufala campana seconda parte

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La salute non ha prezzo. per tutto il resto c'è la calcolatrice

leggevo un rapporto di greenpeace... davvero interessante!
in pratica il governo con le nuove centrali nucleari (ricordo di terza generazione mentre si sta lavorando a quelle di quarta..) conta di produrre dopo il 2020, 50 miliardi di kw mentre loro sostengono che con le soli fonti rinnovabili e misure di efficenza energetica se ne potrebbero produrre quasi 150 miliardi di kw entro la suddetta data del 2020. entro, cioè addirittura prima.
belin!

in aggiunta la stessa organizzazione ambientalista sostiene che il nucleare porterà ad un appesantimento della bolletta energetica familiare, chiaro il discorso non vale per quelle che vivono "vicino" la centrale alle quali verranno riconosciuti sconti vari sia sulla luce che su tasse locali quali tarsu e ici.
bisogna solo vedere se risparmiare 3000euro all'anno vale un sostanzioso aumento della possibilità di ammalarsi di leucemia... i dati parlebbero chiaro, in un raggio di 5 km dalla centrale in corretto funzionamento se ricordo bene da report, l'incidenza tumorale è nettamente sopra la media.

insomma il nucleare in italia pare che oggi come oggi convenga soprattutto ad alcune grosse aziende: la francese areva e le nostrane ansaldo ed enel; a chi smercia uranio e sinceramente non so chi sia. poi immagino qualche grossa ditta delle costruzioni dovrà occuparsi di alcuni lavori tra cui il sito di stoccaggio scorie. di contro se così fosse non converrà un granchè ai cittadini visto che i costi di creazione della centrale, l'acquisto ed il trattamento dell'uranio, infine lo smaltimento scorie potrebbero/dovrebbero essere a loro carico (inteso collettività).
ma questi discorsi per me alla fin fine contano ben poco, sono certamente verificabili da una calcolatrice onesta ma la salute quella non ha prezzo!

la cosa curiosa ed al contempo preoccupante è che i luoghi nei quali sorgeranno le future centrali italiane saranno resi noti dopo le elezioni amministrative e regionali di primavera... l'ultima parola infatti dovrebbe/potrebbe spettare proprio alle amministrazioni locali.

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martedì 22 dicembre 2009

Utopie: Libertà per il Bocia, Giustizia per gli Italiani

torniamo a parlare di processo breve...

a bergamo è stato arrestato uno storico tifoso atalantino poichè avrebbe contravvenuto al daspo, il divieto di avvicinarsi agli impianti sportivi, durante le manifestazioni sportive.
infatti è stato notato sabato pomeriggio nei pressi dello stadio comunale di bergamo durante la partita AlbinoLeffe-Empoli (rinviata per neve), capite bene che era un macht accesissimo.... (che ovviamente fregava tantissimo ad un tifoso fedelissimo dell'atalanta..) andava a trovare degli amici, infatti è stato sorpreso in casa di alcuni amici e portato in questura nell'attesa del processo per direttissima.

questo poichè se una persona diffidata in occasione di una qualsivoglia partita va chessò a fare shopping o a trovare amici o la fidanzata e passa in zona bocciodromo all'interno del quale si tiene una gara di bocce se solerti uomini in divisa vedendolo lo riconoscono scatta la caccia con arresto e processo per direttissima (rischia parecchi anni di carcere e di solito i tifosi il carcere lo fanno davvero).

poi per mafia c'è chi va prescritto.... come per truffa, corruzione, tortura ecc. ecc.

ricordo per lo stupido italiano medio che eventualmente passasse di qui e avesse ancora l'eroico coraggio di leggere, che per un pelo il daspo la settimana scorsa non è stato applicato alle manifestazioni politiche,

tratto da ultrasblog

ASBO, L'ULTIMO INCUBO DI BOBO
Cari lettori di questo blog, a questo punto io e Domenico, con l'ultimo arrivato Simone, dovremmo ridere, ridere, ridere. Perchè sono anni che ripetiamo, voces clamantes in deserto, quello che il nostro Maestro Valerio Marchi amava ripetere e cioè che gli stadi erano laboratori della repressione e del controllo sociale. Il Daspo, di cui ieri l'altro abbiamo festeggiato il ventesimo sciagurato compleanno,è uno strumento da Stato di Polizia su cui in pochi, politici e società civile, si sono interrogati, sorvolando disinvoltamente sulla sua natura odiosamente incostituzionale e sponsorizzato da destre, sinistre e centri tutti insieme appassionatamente. Erano tutti impegnati ad andare a puttane e a trans per farci caso. Ora il ministro degli Interni, dopo il Banning order tradotto con un pessimo acrostico, il Daspo, vorrebbe importare in Italia anche l'Asbo, l'Anti-social Behaviour order, praticamente il Daspo esteso fuori dagli stadi a tutti quelli che vengono considerati rompicoglioni, quelli che non sono a loro agio nel mondo celtico-turbocapitalista di Bobo Maroni, quelli che dissentono, gli irregolari, quelli strani e vestiti a pallini, quelli che vogliono manifestare un pensiero differente o che vivono vite diverse dal Mulino bianco. Come gli ultras devono essere annientati perchè non funzionali alle logiche affaristiche del calcio, così non ci sarà spazio per chi non abbasserà la testa al pensiero unico, ad una classe politica di papponi, a leggi ingiuste e vessatorie. Non c'è un cazzo da ridere, siamo al colpo di Stato contro le libertà costituzionali. Svegliamoci, prima di ritrovarci i carri armati sotto casa.
Che cosa e' L'ASBO ( che casualmente fa' rima co DASPO)
"Un ASBO, in poche parole concise, è un civil order, ovvero un certificato emesso da un tribunale, rilasciato ad individui considerati "pericolosi" per via del loro comportamento antisociale che potrebbe risultare in danno materiale o psicologico ad altre persone. In pratica l'ASBO contiene determinate restrizioni di luogo o di orario (dei veri e propri coprifuoco e proibizioni di frequentazione di determinate aree) che, se vengono infrante dal colpevole, si traducono in una condanna a cinque anni di carcere. I problemi che corrodono le fondamenta instabili di questo sistema di controllo sono evidenti. Prima di tutto le aree di definizione di comportamento antisociale o pericoloso sono molto vaghe. Si va dal solito comportamento molesto degli ubriachi del sabato sera a problemi comportamentali che potrebbero essere causati da differenze neurologiche dell'individuo o da probemi mentali. Si fa di tutta l'erba un fascio. Associazioni e comunità autistiche in tutto il Regno Unito si sono mobilitate contro gli ASBO ed a favore del diritto alla differenza di chi possiede schemi comportamentali diversi dalla norma sociale e può facilmente incappare in situazioni che scatenerebbero una reazione considerata "antisociale". Individui autistici o con altre differenze neurologiche non riescono a leggere i segnali non verbali che normalmente costituiscono oltre al 90% della nostra comunicazione quotidiana. Questa disabilità può causare reazioni aggressive e fraintendimenti, creando facili bersagli per gli ASBO."

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Aneddoto

ieri sera nevicata intensa da queste parti, siamo sui 3-400mt s.l.m., col mio terios rientro senza problemi (altro che made in polonia...). trovo mezzi fermi sul lato della strada tra cui un ape 50. accosto, guardo un pò che gente c'è.

ok sono tutti in grado di badare a se stessi ma il tipo nell'ape assolutamente no. è un anziano che farfuglia frasi poco comprensibili e poco sensate.

gli offro un passaggio a patto di dirmi dove devo portarlo. mi risponde che tra poco la neve si girerà in pioggia e allora andrà a casa. non c'è verso di farsi dire chi sia e dove abiti.

arrivato a casa provo a chiamare il sindaco. non risponde. chiamo il vicesindaco e mi dice che lui non può fare niente, mi suggerisce di chiamare i carabinieri.
non ci penso nemmeno. dopo quello che ho visto in ambito stadio non ho sta gran fiducia...

chiamo un consigliere che abita vicino a quella strada, va a vedere e il tipo è ancora lì nell'ape.
il consigliere riesce a fermare un auto che sta salendo ma non c'è verso di convincere l'anziano a mollare l'ape e farsi dare un passaggio. torna a casa, prende una coperta e gliela porta. chiama pure i carabinieri.
si attiva anche un pompiere che abita poco distante.
alla fine tutto si risolve per il meglio ma se ce ne fossimo fregati chissà come sarebbe andata a finere... (tra l'altro il carabiniere si rivela persona estramente simpatica, gentile e di buon senso).

morale:
non voltatevi dall'altra parte! non perchè è Natale, non conta un cazzo il periodo dell'anno! bensì perchè a prescindere da ogni cosa è un dovere dare una mano al prossimo in difficoltà. chiunque può andare fuori di testa, non sono scelte.

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lunedì 21 dicembre 2009

Tu vuò fa l' americano mmericano! mmericano! ma si nato in Italy!

d'accordo, fa freddo e nevica sono comprensibili i disagi per i trasporti. ci mancherebbe.

nel piccolo però posso parlare perchè vivo a cavallo di due province e... cavoli che differenze!
il mio comune tra l'altro è montano, possibile farsi trovare senza sale da spargere sulle strade? ed il comune vicino invece avercelo?
mi chiedo se tutto il caos che abbiamo qui ce l'avranno anche in tutto europa, anzi, nel nord europa...

poi penso al calcio, per me la miglior cartina di tornasole che ci sia tantopiù in un paese come il nostro dove il pallone è sacro più di ogni altra cosa... (vorrete mica preoccuparvi se in queste notti c'è gente disperata che cerca di richiamare l'attenzione dai tetti delle loro fabbriche in disarmo?) il malaffare del calcio nostrano non è così tipico del nostro (mal)costume gestionale?

ieri in tutta europa si è giocato, in italia no.
cioè siamo andati a macchiette... cose strane si è giocato a milano (di notte) e torino di giorno dove faceva molto più freddo che non a genova dove invece nisba.
nel sabato pomeriggio in serie b diversi erano stati i rinvii.

la cosa grave però è che noi facciamo pure i fighi... ma siamo degli incapaci.
potremmo prendere atto delle nostre debolezze, dire ok, non ce la facciamo perciò cerchiamo di fare le cose semplici. invece no. (metafora che vale per tutte le cose, trading incluso!!)
cioè non siamo capaci ad organizzarci in modo da tenere pulito un rettagolo verde e le strade di accesso agli impianti sportivi però programmiamo di giocare il 19-20 dicembre a bologna firenze e milano dopo che il "sole" è tramontato.

presa la scoppola mica ci lecchiamo le ferite e facciamo il mea culpa. no no. noi si era già programmato da tempo il turno del 5 gennaio di serie b che alle ore 18.00 che prevederebbe partite (tra le altre) a torino padova piacenza modena.
il 6 gennaio vuoi mica mettere la partita di milano ad un orario normale? belin sono buoni tutti! mettiamo milan-genoa alle 20.45 che siamo fighi!
e poi sabato 9 gennaio 2010 ore 20.45 inter-siena
domenica 10 gennaio 2010 ore 20.45 juve-milan
lunedì 11 gennaio 2010 ore 21.00 triestina-frosinone

ps: già che siamo in ambito stadio, inciucio inciucio inciucio.... vi vogliamo così

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sabato 19 dicembre 2009

Petroldollari 2.0

2. Le guerre per il petrolio e la nascita della moneta unica europea.
2.1. Storia del petrolio irakeno.

Il petrolio irakeno è sempre stato di fondamentale importanza e già dalla prima guerra mondiale diversi stati cercarono di assumerne il controllo.
Il 16 maggio 1916 fu stipulato fra i governi della Gran Bretagna e della Francia l'accordo di Sykes-Picot, negoziato nel novembre del 1915 dal diplomatico francese "François Georges-Picot" e dal britannico "Mark Sykes", per definire segretamente, dopo la fine della prima guerra mondiale, le loro rispettive sfere d'influenza e di controllo sul Medio Oriente, in particolar modo sui territori fra la Siria e l'Iraq.
Alla fine della prima guerra mondiale, Francia e Gran Bretagna si spartirono il bottino medio-orientale secondo l'accordo. Il Libano e la Siria, furono annessi all'impero francese mentre la Palestina, la Giordania e le due province meridionali dell'Irak - Baghdad e Basra - entrarono a far parte dell'impero britannico.
Non si accordarono, invece, su chi si sarebbe impossessato della provincia di Mosul, l'area settentrionale dell'Irak odierno che secondo l'accordo Sykes-Picot doveva far parte della sfera d'influenza francese. I britannici comunque erano fermamente intenzionati ad aggiungere Mosul, la cui popolazione era in gran parte curda, alla loro nuova colonia irachena. Così l'esercito britannico occupò Mosul nell'ottobre del 1918 e non se ne andò più. L'importanza di Mosul si basava sulle note, anche se all'epoca ancora poco sfruttate, risorse petrolifere.Gli Stati Uniti erano entrati in guerra a fianco della Francia e della Gran Bretagna nel 1917 a condizione che nel panorama postbellico venissero tenuti in considerazione i loro obiettivi politici ed economici, tra cui l'accesso a nuove fonti di materie prime, in particolare petrolio.
La soluzione alla contesa dell'Irak fu la spartizione del petrolio di quel paese e i britannici mantennero Mosul come parte della loro nuova colonia irachena.
Il petrolio iracheno venne così spartito in cinque quote: un 23,75 % a testa a Gran Bretagna, Francia, Olanda, Stati Uniti e il restante 5% ad un magnate del petrolio, Caloste Gubenkian, soprannominato "Mister Cinque Percento" che contribuì a negoziare l'accordo.
All'Irak non rimaneva niente del proprio petrolio. Le cose sarebbero rimaste così sino alla rivoluzione del 1958.
Nel 1927 si diede l'avvio a importanti esplorazioni petrolifere e nella provincia di Mosul furono scoperti enormi giacimenti. Due anni dopo fu costruita la Iraqi Petroleum Company composta da anglo-iraniani (oggi British Petroleum), Shell, Mobil e Standard Oil of New Jersey (Exxon) che, nel giro di pochi anni, avrebbe completamente monopolizzato la produzione petrolifera irakena.
Nello stesso periodo la famiglia al-Saud, appoggiata dagli Stati Uniti, conquistò gran parte della vicina penisola arabica. L'Arabia Saudita nacque negli anni '30 come neocolonia degli Stati Uniti.
Però le società petrolifere statunitensi ed il loro governo di Washington non erano soddisfatte; volevano il controllo totale del petrolio mediorientale, così come avevano quasi il monopolio delle riserve petrolifere dell'emisfero occidentale. Ciò significava soppiantare i britannici che, in quella regione, facevano ancora la parte del leone.
Per gli Stati Uniti l'opportunità derivò dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Anche se Stati Uniti e Gran Bretagna vengono generalmente raffigurati come i più stretti alleati in tempo di guerra, di fatto erano allo stesso tempo in feroce contrasto. La guerra indebolì così l'impero britannico, sia sul territorio nazionale che all'estero, con la perdita delle importanti colonie in Asia. Nelle prima fasi del conflitto, fra il 1939 ed il 1942, non si sapeva nemmeno se la Gran Bretagna sarebbe sopravvissuta; non avrebbe mai più recuperato la sua antica posizione di dominio.Gli Stati Uniti, d'altronde, divennero sempre più potenti nel corso del conflitto, mentre sui campi di battaglia infuriava la guerra, dietro le quinte tra Stati Uniti e Gran Bretagna si dipanava una contesa per il controllo economico globale, contesa che fu talmente aspra che il 4 marzo del 1944 - tre mesi prima del D-Day, giorno dello sbarco in Normandia - il primo ministro britannico Wiston Churchill inviò al presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt un messaggio alquanto insolito per il tono ostile:
"Grazie infinite per le sue assicurazioni sull'assenza di occhi di triglia [guardare con invidia] verso i nostri giacimenti petroliferi in Iran ed in Irak. Lasci che io ricambi garantendole che noi non abbiamo la minima intenzione di intrometterci nei vostri interessi o proprietà in Arabia Saudita. A questo riguardo, così come per tutto il resto, la mia posizione è che da questa guerra la Gran Bretagna non ricerca alcun beneficio territoriale o di altro genere; essa, d'altra parte, non verrà privata di alcunché le appartiene di diritto dopo aver contribuito nel migliore dei modi alla giusta causa, quantomeno non fino a quando il vostro umile servitore avrà l'incarico di occuparsi dei suoi affari" [Kolko, 1968].
Quello che questa nota evidenzia con chiarezza è che i leader statunitensi erano così risoluti ad acquisire il controllo su Iran e Irak che avevano fatto suonare il campanello d'allarme presso i vertici britannici.
Nonostante il discorso minaccioso di Churchill, non c'era nulla che i britannici potessero fare per contenere la potenza in ascesa degli Stati Uniti; nell'arco di pochi anni, la classe dirigente britannica si sarebbe adattata alla nuova realtà ed avrebbe accettato il ruolo di socio di minoranza di Washington.
Nel 1953, dopo che la CIA con un colpo di stato aveva messo sul trono lo Scià, gli Stati Uniti assunsero il controllo dell'Iran. Alla metà degli anni '50, l'Irak era sotto controllo congiunto di Stati Uniti e Gran Bretagna.
Nel 1955 Washington, assieme alla Gran Bretagna, istituì il Patto di Baghdad, che comprendeva i suoi regimi satelliti in Pakistan, Iran, Turchia ed Irak. Il Baghdad Pact, o CENTO - Central Treaty Organitation - aveva un duplice scopo: da una parte contrastare l'ascesa degli arabi e di altri movimenti di liberazione in Medio Oriente e nel sud-est asiatico; dall'altra rappresentare l'ennesima di una serie di alleanze militari -le altre erano NATO, SEATO ed ANZUS- che accerchiassero il campo socialista di Unione Sovietica, Cina, Europa Orientale, Corea del Nord e Vietnam del Nord.
L'Irak, il cuore del CENTO, era indipendente solo nominalmente; i britannici vi mantenevano basi dell'aeronautica militare. Anche se il paese era estremamente ricco di petrolio, ospitando il 10% delle riserve mondiali, tuttavia contava una popolazione che viveva in condizioni di fame e di miseria; il tasso di analfabetismo era dell'80%, c'era un solo medico ogni 6000 abitanti ed un dentista ogni 500.000.
L'Irak era governato dalla monarchia corrotta di Faisal II e da una consorteria di proprietari terrieri feudali e mercanti capitalisti.
Il 14 luglio del 1958, l'Irak venne scosso da un'energica esplosione sociale. Una rivolta militare si trasformò in una rivoluzione nazionale, ed il re e la sua amministrazione furono di colpo scalzati.
Washington e Wall Street erano sbalordite. Nella settimana che seguì il New York Times, il "quotidiano ufficiale" degli Stati Uniti, sulle sue prime 10 pagine non riportava altre notizie che quelle relative alla rivoluzione irachena. Mentre oggi si ricorda meglio un'altra grande rivoluzione che sarebbe avvenuta appena sei mesi dopo a Cuba, all'epoca Washington considerava l'insurrezione irachena assai più pericolosa per i propri interessi vitali. Il presidente Dwight D. Eisenhower la definì "la più grave crisi dai tempi della Guerra in Corea". Il giorno successivo alla rivoluzione irachena, 20.000 marine iniziarono a sbarcare in Libano; il giorno dopo, 6600 paracadutisti britannici furono paracadutati in Giordania.
Questa è quella che divenne poi nota coma la "Dottrina Eisenhower". Gli Stati Uniti sarebbero intervenuti direttamente - entrati in guerra - per impedire la diffusione della rivoluzione nel vitale Medio Oriente.
I corpi di spedizione britannici e statunitensi intervennero per salvaguardare i governi neo-coloniali di Libano e Giordania; se non l'avessero fatto, l'impulso popolare proveniente dall'Irak avrebbe sicuramente abbattuto i corrotti regimi dipendenti di Beirut ed Amman.
Però Eisenhower, i suoi generali ed il suo segretario di stato John Foster Dulles avevano anche ben altro in mente: invadere l'Irak, rovesciare la rivoluzione ed insediare un nuovo governo fantoccio a Baghdad.
Tre fattori indussero Washington ad abbandonare il progetto nel 1958; il carattere travolgente della rivoluzione irachena; l'annuncio della Repubblica Araba Unita, confinante con l'Irak, in base al quale, nel caso gli statunitensi avessero cercato di invadere, le sue forze avrebbero combattuto contro le forze imperialiste; e l'energico sostegno della Repubblica Popolare Cinese e dell'Unione Sovietica alla rivoluzione. Quest'ultima avviò una mobilitazione di truppe nelle repubbliche sovietiche meridionali vicine all'Irak.
La combinazione di questi fattori costrinse i leader statunitensi ad accettare la rivoluzione irachena come fatto compiuto; Washington però in realtà non si rassegnò mai alla perdita dell'Irak. Nei tre decenni successivi, il governo statunitense adoperò numerose tattiche per indebolire e scalzare l'Irak in quanto stato indipendente. In varie occasioni - come successe dopo che l'Irak nel 1972 portò a termine la nazionalizzazione della Iraqi Petroleum Company e stipulò con l'Unione Sovietica un trattato di difesa - gli Stati Uniti fornirono massicci aiuti militari agli elementi curdi di destra che combattevano Baghdad ed aggiunsero l'Irak alla loro lista degli "stati terroristi".
Gli Stati Uniti appoggiarono gli elementi più reazionari all'interno della struttura post-rivoluzionaria contro le forze comuniste e nazionaliste di sinistra e, ad esempio, alla fine degli anni '70 plaudirono alla soppressione del Partito Comunista Iracheno e dei sindacati di sinistra da parte del governo del partito Ba'ath di Saddam Hussein.
Negli anno '80, gli Stati Uniti incoraggiarono e contribuirono a finanziare ed armare l'Irak nella sua guerra contro l'Iran, nazione in cui la Rivoluzione Islamica del 1979 pose fine alla dominazione statunitense; in realtà lo scopo degli Stati Uniti era quello di indebolire e distruggere entrambi quei paesi. L'ex Segretario di Stato Henry Kissinger rivelò il vero atteggiamento statunitense riguardo alla guerra quando affermò: "Spero che si ammazzino gli uni con gli altri".
Il Pentagono fornì all'aviazione militare irachena fotografie satellitari degli obiettivi militari iraniani, mentre nello stesso tempo lo scandalo Iran-Contra svelò che gli Stati Uniti stavano inviando all'Iran missili antiaerei. La guerra Iran-Irak fu un disastro, costò la vita a milioni di persone e indebolì entrambi i paesi.
Quando infine nel 1988 la guerra Iran-Irak terminò, le vicende in atto in Unione Sovietica stavano costituendo un nuovo e più grave pericolo per l'Irak, che aveva stipulato con quest'ultima un trattato di collaborazione militare e di amicizia. La leadership di Gorbaciov, nell'ottica di una "distensione permanente" con gli Stati Uniti, iniziò a tagliare i fondi destinati ai suoi alleati dei paesi in via di sviluppo. Nel 1989, Gorbaciov si spinse ancora più in là e ritirò l'appoggio ai governi socialisti dell'Europa Orientale, i quali in gran parte crollarono. Questo brusco cambiamento nei rapporti di potere a livello mondiale -che culminò due anni più tardi con la fine della stessa Unione Sovietica- costituì la più grande vittoria dell'imperialismo statunitense sin dalla Seconda Guerra Mondiale. Inoltre spianò la via alla guerra statunitense del 1991 contro l'Irak e a più di un decennio di sanzioni, blocchi e bombardamenti che hanno devastato l'Irak e la sua popolazione.

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giovedì 17 dicembre 2009

Natale tra dati macro e borsa



continua la serie di dati macro importanti molto negativi per l'economia, ovviamente non è un problema solo italiano. non a caso tremonti proroga il condono fiscale seppur modificando aliquote.
per la serie ci servono disperatamente soldi ma non possiamo nè tagliare nel pubblico nè sperare nell'aumento delle entrate; inoltre bisogna sostenere gli ammortizzatori sociali e cercare di dare qualche appalto pubblico.

la disoccupazione continua a salire come ampiamente previsto e cominciano ad arrivare segnali preoccupanti sul mattone in italia davvero bene primario per eccellenza, bene rifugio più che altrove.
fondamentale per le famiglie e fondamentale per il nostrano settore finanziario che certamente è meno esposto su derivati e finanza virtuale rispetto ai cugini occidentali ma che detiene un vasto patrimonio immobiliare (d'altra parte o di qua o di là...).

insomma non è un contesto generale che mi induca a particolare ottimismo... aggiungo anche il carico portato dal governatore draghi di qualche giorno fa sulle obbligazioni in scadenza... ci manca solo una esasperazione della crisi sociale... e mi pare in tal senso continuino ad arrivare segnali di preoccupazione da parte dei capoccioni che si traducono in nuove restrizioni alle libertà basilari degli individui.

ad ogni modo, guardiamo un pò cosa dice l'analisi tecnica...
vi ho postato il grafico del più importante indice azionario del mondo, ho disegnato un rettangolo nel quale i prezzi si sono congestionati; di norma tale figura indica prosecuzione del trend in atto (che ovviamente è rialzista) però non è una regola fissa e soprattutto ricordiamoci bene che il nostro indice sta sottoperformando in modo considerevole.
aggiungiamoci che siamo proprio a pochi giorni dal natale, la più grande mangiatoia del mondo occidentale... vero potremmo strappare all'insù nel brevissimo, altrettanto vero gennaio non è un mese storicamente buono per i mercati azionari.
è un quadro ricco, niente da dire e continuo a restare ad osservare senza partecipare alle danze.

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martedì 15 dicembre 2009

No ai politici violenti



a seguito delle prediche di questi giorni, che trovo del tutto ipocrite non tanto per i contenuti quanto invece per chi ha l'ardire di dare lezioni... sono andato a riprendermi una paginetta di una fanzine degli ultras tito sulla quale venivano riportate alcuni estratti del libro
"se li conosci li eviti".
ci sono diverse modalità di fare violenza: fisica e morale (cioè contro l'interesse comune).
difficile dire quale sia la più schifosa, comunque nell'estratto ne trovate sia dell'una che dell'altra;
poi c'è quella verbale (o psicologica) che siamo costretti a sorbirci nostro malgrado ogni giorno ascoltando discussioni politiche o tg.
(clicca l'immagine per ingradire).

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lunedì 14 dicembre 2009

Proverbi

ho in testa un pò di pensieri...
soldi, società, violenza, cattivi esempi, politici, guardie, controllo delle masse, media di stato, giornalisti, opinionisti, internet libero, senso civico, democrazia liberale, Costituzione.
sono in ordine non casuale, speriamo la Costituzione regga...
di articolare il tutto non ne ho voglia, sono di ottimo umore e non mi và di riflettere non tanto su quello che ho in mente quanto soprattutto sul come scriverlo... me la cavo con tre proverbi che esistono da tempo...

- chi semina vento raccoglie tempesta.

- tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino,

- chi cerca trova.


(se qualcuno ne ha altri da aggiungere, prego, accomodatevi nella sezione commenti).

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venerdì 11 dicembre 2009

Luci a intermittenza

giorni fa avevo chiesto alla dtt.ssa come mai tante attenzioni per omicidi classici tra persone comuni ed al contempo tanto silenzio sulle pendenze giudiziarie che coinvolgono le nostre autorità politiche (tutte eh, mica solo di una parte..).

insomma siccome la psiche e le persone sono il suo pane vorrei mi aiutasse a capire se è la gente totalmente idiota o se viene indirizzata appositamente dall'alto.

la risposta su pensiero^^^^^organizzato


ps: c'entra e non c'entra, comunque ne approfitto per gridarlo:
NO AL SEGRETO DI STATO

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mercoledì 9 dicembre 2009

Petroldollari 1.6

La finanziarizzazione dell'economia.

Di fronte alla persistenza della crisi del tasso del profitto industriale la risposta (oltre alla ristrutturazione dell'apparato produttivo) fu la finanziarizzazione dell'economia. Masse crescenti di capitale impossibilitate a trovar impiego remunerativo nel mondo della produzione erano investite nell'attività finanziaria che pur non essendo un'attività produttiva, otteneva profitto mediante la produzione di capitale fittizio. Tra il 1979 e il 1982 vennero alzati i tassi di interesse statunitensi che permettevano di assorbire l'eccedenza di moneta mondiale. Venne così sostenuto il settore finanziario, ma ci furono effetti catastrofici per il settore industriale, perché la rivalutazione del dollaro colpì la competitività internazionale delle sue esportazioni. Gli azionisti volevano più dividendi e volevano che le imprese comprassero le proprie azioni per forzare un incremento del prezzo. Così durante le fusioni e acquisizioni degli anni '80 iniziò la pratica dell'acquisto delle proprie azioni grazie all'indebitamento crescente. Questo spiega perché mentre l'indebitamento raggiunse il livello più alto del dopoguerra, gli investimenti produttivi caddero al suo livello più basso.
Così, all'inizio degli anni '80, negli USA iniziò a farsi strada l'idea che non era più possibile puntare sull'espansione della domanda interna ed internazionale dei prodotti industriali. Oltre a ridurre i salari liberalizzando il mercato del lavoro con lo scopo di contrarre la domanda interna e accrescere la disponibilità finanziaria, si alzarono i tassi di interesse. Il dollaro si rivalutò rispetto alle altre valute, perché gran parte del capitale tedesco e giapponese venne attratto dagli alti tassi di interesse, recuperando in parte le perdite delle due crisi petrolifere. L'alta quotazione del dollaro rendeva convenienti le importazioni e l'industria declinava distruggendo milioni di posti di lavoro. Emerse il fenomeno della finanziarizzazione, con la quale una quantità sempre maggiore di capitale venne destinata alla speculazione finanziaria, poiché non trovava sbocchi negli investimenti produttivi; così il profitto era generato dalle elevate rendite parassitarie.
A partire dagli anni '80 emersero grandi bolle finanziarie in tutte le economie capitaliste avanzate e grazie alle fusioni e acquisizioni aumentò il valore delle azioni rispondendo alle aspettative degli azionisti. Il risultato fu una impennata dell'indebitamento senza precedenti e una crescente fragilità finanziaria delle banche.
D'altra parte, il monetarismo che ispirò la politica economica dell'amministrazione Reagan fu in realtà un insieme di politiche monetarie restrittive e di deficit fiscali. Sia l'amministrazione Reagan che l'amministrazione Bush attuarono un monumentale programma di spesa militare (keynesismo militare) e di riduzione delle imposte per i settori più ricchi del paese.
Dopo la crisi debitoria del 1982 ci fu una spettacolare crescita delle attività speculative che diventarono il fulcro dell'economia mondiale. Gli USA praticarono una politica di alti tassi di interesse per attrarre capitali e la liberalizzazione dei mercati finanziari ebbe un effetto trainante per tutta l'economia mondiale.
In questi anni nascono nuovi strumenti finanziari speculativi: gli swaps, i futures, le opzioni e i Cfd (Contract for differences). Questi sono prodotti ad alto rischio perché il profitto viene realizzato scommettendo sulle variazioni al rialzo o al ribasso dei tassi di interesse, dei corsi dei titoli, dei corsi dei cambi o dei prezzi di alcune materie prime. Il capitale, sempre più in difficoltà a realizzare profitti nella sfera industriale, è obbligato a cercare profitti e a correre rischi sempre maggiori avventurandosi nella speculazione finanziaria. Notevole importanza nello specifico acquistano gli strumenti finanziari nel mercato del petrolio. Vediamoli uno per uno.
Tipi di strumenti finanziari.
- FUTURES E' un accordo, vincolante per le parti, con il quale una delle due controparti si impegna ad acquistare o vendere un certo bene a una certa scadenza e a un determinato prezzo. Sebbene la consegna avvenga in un momento successivo, la qualità, la quantità e il prezzo del bene oggetto di scambio vengono concordati all'atto della definizione dell'accordo.
- CALL OPTION Sono contratti in cui l'acquirente ottiene, tramite il pagamento del premio, il diritto (ma non l'obbligo) di acquistare il sottostante contratto futures ad un prezzo prefissato, entro una certa scadenza.
- PUT OPTION Sono contratti in cui l'acquirente ottiene, sempre dietro il pagamento di un premio, il diritto (ma non l'obbligo) di vendere un contratto futures ad un prezzo prefissato sempre entro la scadenza stabilita.
- SWAP E' un metodo che consente di fissare un prezzo o un margine in anticipo per il greggio che produttori o consumatori hanno programmato di acquistare o vendere. Rappresenta un metodo, alternativo ai futures, e ai contratti di opzione, a disposizione di produttori e consumatori, per fissare in anticipo un prezzo per greggio, prodotti o per il margine stesso di raffinazione.
- CFD (Contract for differences) Consiste in un contratto basato sullo scambio tra le differenze temporali di un prezzo assunte dal greggio in due diversi periodi. Sotto molti aspetti rappresenta un caso particolare di swap. [Fonte: Di Benedetto, 2001]
Il mercato degli strumenti finanziari derivati ha raggiunto dimensioni enormi. Nel 2000 per esempio il mercato dei contratti futures di greggio brent ha visto scambiati circa 75/80 milioni di barili al giorno di brent nella sola Ipe di Londra, cioè oltre centocinquanta volte il livello della produzione fisica del suo greggio di riferimento e l'equivalente dell'intera produzione mondiale di greggio. [Di Benedetto, 2001, pag. 51]
La rivalutazione della moneta americana quindi non è stato il prodotto di una recuperata competitività economico-industriale, ma è stata una scelta dell'amministrazione Reagan che, se da un lato ha dato la possibilità agli USA di attrarre grosse quantità di capitale e quindi di avere un ruolo di primo piano nella ripartizione della rendita parassitaria, dall'altro ha dovuto mettere sul piatto della bilancia una ulteriore perdita di competitività da parte delle imprese statunitensi a vantaggio di quelle tedesche e giapponesi.
Gli Stati Uniti hanno usato il loro dominio e la loro capacità di gestire il sistema finanziario e commerciale mondiale per vincere di nuovo sul palcoscenico finanziario, ciò che non si potevano assicurare nel campo del commercio "normale". [Freeman, 2003]
Infatti, secondo la teoria economica tradizionale, in un regime di libera concorrenza le variazioni del valore di una moneta sono direttamente dipendenti dalle variazioni della propria bilancia dei pagamenti, ossia il valore di una moneta di una paese che importa più di quanto esporta dovrebbe diminuire mentre il valore di una moneta che esporta più di quanto importa dovrebbe aumentare. Ci troviamo però in presenza, nel caso del dollaro, di un apparente paradosso, perché le sue quotazioni continuavano a crescere anche in presenza di una bilancia dei pagamenti fortemente negativa. Il dollaro vale, e valeva, molto di più di quanto dovrebbe se la sua quotazione dovesse dipendere da fattori esclusivamente economici. La causa consiste nei movimenti valutari di natura finanziaria. Solo con una domanda di moneta non derivante dall'import/export è possibile una crescita del suo valore anche in presenza di un pesante deficit nella bilancia dei pagamenti. Questo perché il dollaro svolge il ruolo di moneta di scambio soprattutto per quanto riguarda il mercato del petrolio. Però il semplice fatto di essere il mezzo di pagamento convenzionalmente usato a livello internazionale, potrebbe essere un inconveniente se gli USA non riuscissero a controllare anche il processo di formazione del prezzo del petrolio. Il petrolio è indicizzato, si compra e si vende in dollari. Controllando il processo di formazione del prezzo del petrolio, si possono modificare i rapporti di cambio del dollaro indipendentemente dalla bilancia dei pagamenti. Gli USA si trovano in una posizione unica: possono permettersi grazie al ruolo della propria moneta, di finanziare sia il deficit commerciale che il deficit pubblico (i cosiddetti deficit gemelli). Per qualsiasi altro paese sarebbe impossibile, perché la crescita del debito commerciale, per esempio, comporterebbe almeno la riduzione di quello pubblico. Infatti se la bilancia dei pagamenti aumenta la sua passività, la moneta dovrebbe svalutarsi e sarebbe quindi difficile finanziare il debito pubblico. Più precisamente, un aumento del deficit commerciale necessita della svalutazione della moneta mentre un aumento del deficit pubblico necessita di un aumento dei tassi di interesse per attirare maggiori capitali per finanziarlo con il risultato di rivalutare la moneta.
L'egemonia del dollaro consiste nella capacità che ha il paese che emette la moneta egemone, di ottenere risorse dall'estero. In altre parole è la facilità con cui gli Stati Uniti possono coprire il proprio deficit della bilancia dei pagamenti con il resto del mondo dalla fine della seconda guerra mondiale. L'egemonia del dollaro si basa sul suo ruolo di principale moneta nelle transazioni internazionali e soprattutto di riserva internazionale. Ciò non deriva solo dall'influenza e dal peso economico degli Stati Uniti ma dal potere politico-militare di questo paese. Gli Stati Uniti hanno ottenuto vantaggi dall'egemonia del dollaro in modi diversi a partire dagli anni '60. Hanno fatto ricorso a deficit fiscale ed estero ai quali hanno dato risposta in modi diversi. Tutte queste formule però avevano due caratteristiche comuni: incapacità di eguagliare spesa pubblica e entrate, capacità di ottenere risorse dal resto del mondo. In tutti i casi, l'egemonia del dollaro come moneta di riserva ha giocato un ruolo centrale in questo processo combinandosi con politiche monetarie opposte che hanno oscillato tra dollaro debole o forte. Alcuni autori (tra cui Calleo) hanno indicato 3 strategie:
- formula Bretton Woods (anni '60) Durante il periodo in cui vigeva il sistema di parità fissa di Bretton Woods, l'emissione di moneta ha permesso al governo americano di far fronte alle enorme spese militari per il conflitto nel sud-est asiatico e contemporaneamente permetteva agli investitori privati di acquisire industrie in Europa. Entrambi, spese militari e investimenti privati all'estero, crearono un deficit nella bilancia dei pagamenti. In pratica il capitale con cui gli Stati Uniti pagarono le spese militari e le acquisizioni estere fu ottenuto stampando banconote che finirono congelate nelle Banche Centrali straniere come debito nazionale statunitense.
- formula Nixon (anni '70) Non ridusse la spesa militare. La sua strategia era di eliminare il vincolo con l'oro e stampare dollari svalutando la moneta per sostenere le esportazioni. L'aumento del prezzo delle importazioni fece salire i prezzi interni. Contemporaneamente la bilancia dei pagamenti statunitense era in deficit e le banche straniere si videro obbligate riciclare i dollari eccedenti in Usa come buoni del Tesoro, in particolare quelli risultanti dall'aumento del prezzo del greggio di cui gli Stati Uniti erano il principale beneficiario. La formula Nixon si basava su una combinazione di deficit fiscale e della bilancia dei pagamenti, dollaro debole compensato dal riciclaggio dei petrodollari eccedenti. Verso la fine degli anni '70 la ricerca di alternative agli investimenti in dollari annunciava una nuova crisi del dollaro.
- formula Reagan (prima metà degli anni '80) Sostiene la tesi di Volcker, allora Presidente della FED, di eliminare l'inflazione. Vennero ridotte le imposte per stimolare la crescita economica. Contemporaneamente le spese militari aumentarono ritornando ai livelli della guerra di Corea e Vietnam. Il tasso di interesse aumentò e grandi flussi di capitali vennero attratti dall'estero. Il dollaro si rinforzò e il deficit commerciale andò alle stelle. Come con le formule precedenti questa aveva la capacità di ottenere risorse dall'estero anche se in scala maggiore così che i debiti gemelli (estero e fiscale) raggiunsero livelli senza precedenti. A causa del dollaro forte, molte imprese agricole e manifatturiere incontrarono grosse difficoltà a causa della competitività estera. Contemporaneamente altre beneficiarono dell'aumento delle spese militari o riuscirono ad aumentare la produttività permettendo di guadagnare posizione rispetto alle imprese europee o giapponesi. La crescita del debito estero fu molto più rapida che quella della produzione così che la fiducia nel dollaro si ridusse.
Possiamo vedere che il dollaro forte è una formula chiave per la strategia di deficit del conto corrente/eccedenza di conto capitale perché utilizza tutte le sue potenzialità per assorbire risorse dall'estero. Il deficit interno ed estero può raggiungere livelli altissimi compensati dal riciclo dei dollari dall'estero. La formula del dollaro debole, invece, è una misura correttiva che permette, incentivando le esportazioni, di ridurre la sfiducia nel dollaro derivata dell'eccessivo indebitamento.
Il deficit della bilancia commerciale tende così a diminuire a causa della maggior competitività delle esportazioni americane e il resto del mondo è colpito non solo da queste esportazioni (e di conseguenza minor assorbimento delle importazioni) ma dal flusso di dollari che devono assorbire per impedire una sopravvalutazione delle rispettive monete.
Il mercato statunitense è relativamente chiuso con l'estero, quindi ci sono grossi margini di manovra per giocare con un dollaro debole grazie alla sua relativa immunità all'aumento dei prezzi delle importazioni. Per altri aspetti il resto del mondo è obbligato ad assorbire dollari altrimenti si vedrebbe sopravvalutate le proprie monete e le esportazioni diventerebbero meno competitive.
Nessun paese ad eccezione degli Stati Uniti gode del privilegio di assimilare un deficit di grandi dimensioni senza un collasso della sua moneta, ma la svalutazione del dollaro, mezzo favorito dagli USA per recuperare la competitività nei mercati internazionali, ha l'effetto di favorire un maggior uso delle altre monete nei mercati internazionali con la conseguenza che gli USA rischierebbero di perdere questo strumento di dominio mondiale.

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martedì 8 dicembre 2009

Processo breve...

un tifoso bergamasco di 32 anni, arrestato domenica al termine di fiorentina-atalanta, per avere acceso e lanciato un petardo dal settore ospiti dello stadio franchi.
è già stato condannato nella giornata di ieri con giudizio abbreviato in udienza di convalida a 10 mesi di reclusione. (credo però che grazie a Dio avesse la fedina penale pulita e la pena sia stata perciò sospesa).

inoltre l’autorità giudiziaria ha convalidato il Daspo di tre anni emesso già domenica sera dal questore francesco tagliente.

che paese straordinario!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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lunedì 7 dicembre 2009

Dio li fa poi li accoppia

andate sul sito ufficiale dell'interpol

http://www.interpol.int/

cliccate nella colonnina di destra fugitives
poi wanted
poi search
inserite quindi il nome preziosi enrico e cliccate ancora, si aprirà questa pagina
questa pagina
non è uno scherzo. nè un caso di omonimia.
è proprio il re dei giocattoli, il capo-popolo della genova rossoblù.
lo stesso uomo già condannato per bancarotta fraudolenta per il fallimento del como calcio dopo aver patteggiato una condanna a 23mesi di reclusione (pena indultata);
ed inoltre condannato con tanto di conferma in appello per il reato di frode sportiva, in pratica per aver comprato-aggiustato la partita genoa-venezia.
come riportato anche su
wikipedia

da lui ieri panucci, genoano dichiarato tra l'altro, dice di aver ricevuto una "manata nel collo", gesto che potrebbe avere strascichi giudiziari (il daspo a volte scatta per molto meno...).
comunque molto sentite e passionali le parole che l'esperto difensore dedica al suddetto preziosi e riportate un pò da tutti i media di oggi.
impara a parlare italiano è veramente troppo stupenda!!!

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domenica 6 dicembre 2009

Il popolo della rete fa autogol

comunque la si pensi era stata buona la trovata degli internauti per il "no b day".
partire da zero, aggregare gente, arrivare ad auto-organizzare una manifestazione da tenersi a roma era stata una grande dimostrazione di forza della rete e di democrazia per il paese.

i contenuti erano fin buoni, il "no b day" più che altro era un no al berlusconismo identificando con questo termine un modo molto discutibile di fare politica. una politica di marketing, di impunità, di legalizzazione dell'illegalità, di gaffs, di scontro istituzionale, di controllo dell'informazione, di morale zero.

detto ciò il nome della manifestazione trovo fosse un pò troppo semplicistico e foriero di autogol. se davvero berlusconi incarna il male non è che intorno a lui, amici e nemici, ci siano solo onorevoli perbene... avevo sentito puzza di bruciato e pur essendo anni luce lontano da berlusconi e dal berlusconismo non mi ero espresso sull'iniziativa. avevo ragione.

poi è giunto il giorno della partita, il 5 dicembre.
il trappolone con un nome così era già pronto, precotto direi.

la sinistra italiana ha ovviamente cercato di appropriarsi della manifestazione e gli organizzatori non sono stati capaci ad impedire con ogni mezzo la presenza nel corteo delle bandiere partitiche.
assurdo! il malaffare non ha colore politico! il malaffare e l'opportunismo sono trasversali agli schieramenti! il popolo della rete, essendo implicitamente e dichiaratamente autonomo (da qui ad esempio la scelta del colore apolitico viola e di non lasciare il palco ad onorevoli), non può avere bandiere di partiti!

come se non bastasse questo tra gli "infiltrati" è stata accettata la presenza di personaggi quali niki vendola (ma lo scandalo sanità in puglia??? sicuramente vendola sarà un sant'uomo ma per questioni di coerenza e di opportunismo se berlusconi fosse il malaffare assoluto vendola non può rappresentare a priori il bene assoluto).

e che dire di giovanna melandri anche lei in piazza? è lontana da berlusconi colei la quale ha dato il suo contributo a obbligare chi vuole portare un messaggio scritto in luogo pubblico a richiedere l'autorizzazione all'autorità?! (era ministro dello sport quando si è deciso di vietare tout court gli striscioni negli stadi).

e mi fermo qui, non voglio indagare su chi c'era e chi no... ne va del mio stomaco.

insomma l'idea era buona, era bella per chi crede nell'indipendenza della rete. per chi crede nella Politica Democratica e Liberale e disprezza questo sistema di potere.
è stata gettata al vento una grande occasione. siete caduti nel trappolone della sinistra che per programma: economico, sociale e persino di politica estera, è identico a quello del centrodestra.
in questi giorni si parla tanto di giustizia, almeno lì ci sarà una differenza, mica la sinistra si comporta come il pdl con dell'utri o cosentino.. a no?
eppure mi sembra di ricordare ad esempio che l'apposita giunta per le autorizzazioni a procedere non ha fatto grandi distinzioni tra d'alema o dell'utri e cosentino.

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sabato 5 dicembre 2009

Dedicata ai sindacalisti

pubblico uno stralcio di una mail che ho ricevuto in questi giorni.
per parte mia non ci sono da fare considerazioni di sorta, è perfetta così.


Dormire male: ho 4 dipendenti, crediti che crescono e che non si riescono ad incassare;
le priorità?
conservare il lavoro dei suddetti dipendenti, pagare i loro contributi, pagare le tasse: non è meccanismo dal quale puoi decidere di sottrarti dall'uno al due, ti senti come una responsabilità per le persone che lavorano da e per te; prima di mandarne via uno di loro taglio il mio di stipendio, questo alla lunga ti toglie il sonno e quando arrivi al punto che i regali di tua moglie sono le gocce per dormire beh... ti guardi intorno ed in effetti dici se questo è l'andazzo devo prima cercare di raddrizzarlo... la bandiera bianca non esiste, no, siamo lavoratori autonomi, con una genetica che è lontana dall'arrendersi alle prime avversità e poi ripeto qui ho una truppa di persone che meritano ogni tentativo.

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giovedì 3 dicembre 2009

Io so' io e voi nun siete un cazzo

purtroppo oggi la pubblicità è l'anima del commercio.
dico purtroppo perchè questo porta benefici ad aziende che investono con successo negli spot a prescindere da quello che poi è il prodotto offerto.
reclame che forniscono esempi straordinari in tal senso li vediamo bene specialmente nei prodotti alimentari.

insomma per alcuni paga di più investire in spot che non in qualità. la qualità ormai è diventata prodotto di nicchia e alla fine non necessita neppure del passaggio promozionale per vendere.
non si fa pubblicità per farsi conoscere, la si fa per vendere. trovo questa sia una distorsione dell'originario concetto di pubblicità e porta la massa a comprare merda.

ad ogni modo gli spot spesso offrono spunti di riflessione, per la sagacia con cui vengono realizzati alcuni di essi meritano riflessioni.
uno che gira in questi giorni e che certamente avrete visto anche voi mi ha molto colpito per l'onestà, per la riproduzione fedele di come vanno le cose in italia meglio di un trattato di sociologia.

cristian de sica può decidere chi far entrare nel privè; arriva un tale e gli viene chiesto il pass. niente pass niente ingresso.
arriva la figa, la belen, e chiede se allora non può entrare nemmeno lei.
ma no! le viene risposto, lei può entrare ugualmente e può far passare tutti gli amici che vuole.
alla fine il tipo sfigatello già respinto una volta torna a domandare di entrare ma niente, non ha il pass e neppure la raccomandazione.

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mercoledì 2 dicembre 2009

Lezione di mentalità


mi viene segnalato che nella trasmissione di novantesimo minuto durante il servizio sul derby il commentatore avrebbe detto:
"nel pre gara, sugli spalti il derby lo vince la Samp grazie alla spettacolare coreografia a base di fumogeni e fuochi d'artificio"
un altro amico invece mi ha riferito d'aver sentito dire allo stesso commentatore:
"nel pre gara il derby lo vince la coreografia della gradinata blucerchiata tanto quanto è netta la superiorità rossoblù in campo"

il senso mi pare chiaro... tuttavia urge chiarire alcune cose:

in italia dopo il decreto amato/melandri tutte le coreografie "importanti" sono autorizzate dalle rispettive questure, a meno che queste non vengano fatte in disprezzo della legge.
mentre però è assolutamente evidente che per portare quintali di cartoncini in curva sia necessario avere l'autorizzazione da parte della questura vi assicuro che la coreografia doriana non era autorizzate bensì fatta con torce e fumoni vietati ed entrati abusivamente.


il plauso di tutti i commentatori mi fa sganasciare...
infatti:
ricordo che in tutti gli stadi d'italia quello spettacolo tanto esaltato dai telecronisti è punito con minimo due anni di daspo e conseguente denuncia...
se non vi basta la mia parola beh, fate un semplice ragionamento:
il questore non può dare autorizzazioni per commettere reati! non è un cartoncino o uno striscione che la legge prevede possa entrare se autorizzato, fumogeni, petardi e torce sono legamente equiparati alle bombe carta. vietati senza se nè ma. e non a caso la Sampdoria è stata multata per 15mila euro dalla lega calcio con questa motivazione:
Ammenda di € 15.000,00 : alla Soc. SAMPDORIA per avere suoi sostenitori, all'inizio della gara, acceso nel proprio settore, materiale pirotecnico di vario genere, determinando per il fumo prodotto, un ritardo nell'inizio della gara per circa due minuti (...)

dunque cari genoani godetevi la vittoria sul campo dei vostri uomini... ma in fatto di mentalità siete solo quaquaraquà... (e pure le vostre ugole sono messe male visto che siete riusciti nell'impresa di non farvi sentire se non un pochino sul 3a0)

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martedì 1 dicembre 2009

Ciao ciao fabbrica



già si sapeva, già si era detto:
stop alla produzione auto da termini imerese dal 2011, cosa si ci farà della struttura e dei dipendenti si vedrà.
però se non date l'incentivo alla rottamazione auto è un disastro.

meglio non dire....

vista l'immensa quantità di potenziali clienti finirà che al posto dei capannoni sorgeranno case d'appuntamento... settore trans a sinistra; settore donne di ogni età a centro-destra; al settore inculati opererà l'italiano medio.
per un paese che va a puttane mi pare perfetto.

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