lunedì 14 novembre 2011

Guerre!



E' passato il tempo in cui le guerre si facevano con i soldati e le armi. E' passato il tempo in cui i territori conquistati si mettevano sotto diretto controllo politico annettendoli o eventualmente elevandoli al rango di colonie. Perlomeno, diciamo che si fa ancora nei paesi sottosviluppati, qui in quello che noi chiamiamo genericamente occidente ormai siamo passati a nuove forme di aggressione.

Si è capito che non sono necessarie le occupazioni militari per sottomettere il prossimo, è sufficiente mettere sotto controllo il sistema produttivo: quello industriale-agricolo e a seguire quello finanziario per avere in mano la ricchezza di un paese senza metterci piede, senza apparire invasore.

Le mostruese lacune della nostrana classe dirigente hanno preparato il terreno, l'incessante crescita e la voglia di fagocitare hanno portato altri a tentare di fare un boccone di noi.

Ulteriore stranezza è che in questo nostro caso sia la finanza italiana a tentare di opporsi allo sfascio. Persa ogni speranza nella politica e persa ogni speranza nel popolo; anzi il popolo nella sua immensa ignoranza è temuto non a caso chi ha interessi a salvare il Paese non ha nessuna intenzione di dare al popolo la possibilità di poter determinare il suo futuro. Prassi per altro diffusa fin dall'antichità quando in casi di emergenza era consueto affidarsi a non eletti.

Niente illusioni: banche & grandi imprese la rivoluzione e la lotta di sopravvivenza non la fanno di certo per noi... la provano a fare per loro, il fatto è che noi siamo sulla loro barca. Sempre rifacendomi all'antichità, avete presente gli schiavi sulle navi romane che venivano incatenati alla struttura dell'imbarcazione?

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venerdì 4 novembre 2011

Affari nostri

Ieri sera esordio per la nuova trasmissione di Santoro, Servizio Pubblico: 12-14% di share senza passare per la grande televisione.
Rai1 nella stessa serata si è fermata a circa il 26% di share; rai2 non è arrivata all'8%; rai3 si è fermata al 4%.

Soldi di fatto a cui rinuncia la rete nazionale pubblica che sosteniamo pagando il canone, che apro parentesi si può disdire e a seguire spiegherò come, e che ha chiuso il bilancio 2010 con una perdita di circa 100milioni di euro.

Se privatizzassimo almeno due canali quanti soldi entrerebbero nelle casse statali?
Inoltre potremmo dimezzare il canone e mantenere un solo canale radiotelevisivo con una programmazione culturale e informativa seria modello BBC.
I partiti finirebbero di lottizzarla impedendole una gestione indipendente e commercialmente logica.

In rete ho trovato una lista di cose da fare per disdire il canone, è di un paio di anni fa ma penso il procedimento sia sempre lo stesso, eccovelo:

- Prendere il libretto
- Copiare il numero di ruolo dal libretto di abbonamento alla televisione. In assenza chiedere un duplicato con raccomandata A.R. all'indirizzo abbonamenti TV (1° ufficio entrate Torino - S.A.T. Sportello Abbonamenti Tv - Casella Postale 22 - 10121 Torino)
- Non avere pendenze come arretrati o multe
- Versare 5,16 euro con vaglia postale, specificando nella causale del versamento "per disdetta canone numero di ruolo" (scrivere il proprio numero di ruolo)". Beneficiario del versamento: S.A.T. casella postale 22, 10121 TORINO; l'agenzia di pagamento: TORINO VAGLIA E RISPARMI
- Staccare dal libretto la cartolina "d", (la "b" se il libretto è recente) intitolata "denuncia di cessazione dell'abbonamento tv". Barrare la casella 2 che ha la richiesta di suggellamento e compilare gli spazi segnati riportando numero del vaglia e data del versamento
- Nello spazio sottostante vi è lo spazio per per la data di spedizione della cartolina: va riportata e apposta la propria firma. Sul retro della cartolina riportare nome, cognome e indirizzo del titolare che intende disdire. Correggere eventualmente il vecchio indirizzo URAR TV in S.A.T.
- In mancanza della cartolina per la denuncia di cessazione dell'abbonamento o del libretto, usare la cartolina per le comunicazioni generiche o inviare una semplice raccomandata scrivendo:
"Il sottoscritto (nome, cognome, indirizzo) chiede la cessazione del Canone TV e chiede di far suggellare il televisore (numero di ruolo:...) a colori detenuto presso la propria abitazione. A tale scopo ha corrisposto l'importo di 5,16 euro a mezzo vaglia postale n.... del.../.../... sul quale ha indicato il numero di ruolo dell'abbonamento"
Fare una fotocopia della cartolina (davanti e dietro). L'originale della cartolina va spedito con raccomandata ricevuta ritorno all'indirizzo "Spett. S.A.T., Casella Postale 22, 10121 Torino, Ufficio Abbonamenti"
- Attendere il ritorno della ricevuta di ritorno
- Spedire con raccomandata A.R. all'indirizzo del S.A.T. il libretto di abbonamento originale completo con tutto quanto contenuto, tenendo a casa le ricevute dei pagamenti degli ultimi 10 anni (o da quando si è abbonati).
La disdetta va completata entro il 30 novembre. A fronte di quanto sopra, la RAI potrà rispondere richiedendo i vostri dati anagrafici (ancora?), la marca dell'apparecchio da suggellare e dove si trova.

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giovedì 3 novembre 2011

Avanti blogger




Un periodio di lavoro intensissimo sia nelle olive che in vigna culminato con la vendemmia (e con il conseguente lavoro in cantina)
e a seguire un pò di ferie/stacco

hanno finito per bloccare gli aggiornamenti del blog, ora si dovrebbe riprendere con un pò più di costanza (anche se olive ce ne sono tante...).

Approfitto per sottolineare come Zener ultimamente abbia scritto cose molto importanti che condivido totalmente soprattutto a proposito di fisco e politica il chè mi risparmia di ritornarci sopra ulteriormente.

Segnalo inoltre modifiche negli elenchi blog e che non funziona più la mail di tiscali, chi mi avesse scritto meglio se si facesse sentire nei commenti.

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