lunedì 14 novembre 2011

Guerre!



E' passato il tempo in cui le guerre si facevano con i soldati e le armi. E' passato il tempo in cui i territori conquistati si mettevano sotto diretto controllo politico annettendoli o eventualmente elevandoli al rango di colonie. Perlomeno, diciamo che si fa ancora nei paesi sottosviluppati, qui in quello che noi chiamiamo genericamente occidente ormai siamo passati a nuove forme di aggressione.

Si è capito che non sono necessarie le occupazioni militari per sottomettere il prossimo, è sufficiente mettere sotto controllo il sistema produttivo: quello industriale-agricolo e a seguire quello finanziario per avere in mano la ricchezza di un paese senza metterci piede, senza apparire invasore.

Le mostruese lacune della nostrana classe dirigente hanno preparato il terreno, l'incessante crescita e la voglia di fagocitare hanno portato altri a tentare di fare un boccone di noi.

Ulteriore stranezza è che in questo nostro caso sia la finanza italiana a tentare di opporsi allo sfascio. Persa ogni speranza nella politica e persa ogni speranza nel popolo; anzi il popolo nella sua immensa ignoranza è temuto non a caso chi ha interessi a salvare il Paese non ha nessuna intenzione di dare al popolo la possibilità di poter determinare il suo futuro. Prassi per altro diffusa fin dall'antichità quando in casi di emergenza era consueto affidarsi a non eletti.

Niente illusioni: banche & grandi imprese la rivoluzione e la lotta di sopravvivenza non la fanno di certo per noi... la provano a fare per loro, il fatto è che noi siamo sulla loro barca. Sempre rifacendomi all'antichità, avete presente gli schiavi sulle navi romane che venivano incatenati alla struttura dell'imbarcazione?

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